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Pubblicità che hanno fatto la storia, prima parte

Non si è iniziato ieri a fare degli spot pubblicitari. Ecco allora che nella ricerca di immagini e di slogan per insegne, espositori, striscioni pubblicitari e sagomati promozionali vale la pena di tanto in tanto ritornare alle origini, per guardare quelle che sono state le idee che hanno avuto maggiore successo nella storia. E questa storia ha radici molto lontane nel tempo: basti sapere che per individuare i primissimi esempi di pubblicità nella storia è necessario andare indietro con la memoria fino al diciassettesimo secolo, in quelle che erano al tempo le più grandi città e moderne città del mondo, da Londra a Parigi. Vediamo quindi quali sono le pubblicità che hanno fatto la storia, a partire dai primi del Novecento.

I want you for US Army

Partiamo da un esempio conosciuto da tutti: parliamo del messaggio confezionato nel 1917 dagli Stati Uniti per incoraggiare l’arruolamento dei soldati in occasione della Prima Guerra Mondiale. Questo manifesto lo abbiamo tutti bene in mente: raffigura lo Zio Sam, con tanto di cilindro con le stelle della bandiera americana, che punta verso il pubblico il dito e uno sguardo audace e diretto, con una scritta assolutamente esplicita subito sotto: “I want you for US Army. A disegnare questo famosissimo manifesto pubblicitario fu James Montgomery Flagg, il quale rubò esplicitamente l’idea da un precedente e parallelo manifesto britannico, in cui era raffigurato nella stessa posa Lord Kitchener. Basti pensare che il manifesto raffigurante Uncle Sam venne stampato in oltre 5 milioni di copie entro la fine del primo conflitto mondiale.

Coca-Cola e Babbo Natale

La Coca-Cola ha capito molto prima degli altri quanto fosse importante avere un testimonial importante. Ma fece di più: ne “modificò” uno per renderlo perfetto per promuovere il proprio brand. Va detto infatti che un secolo fa l’immagine di Babbo Natale era tutt’altro che famosa, ed era anche molto diversa da come la conosciamo oggi. Si trattava infatti di un anziano alto e magro, somigliante non di rado a un elfo. A creare il Babbo Natale paffuto e sorridente fu Coca-Cola, con una pubblicità del 1931, traendo spunto dalla descrizione fatta in una poesia di Clement Clarke Moore. Il disegnatore in quel caso fu Haddon Sundblom, che colse l’occasione di sfruttare le vesti rosse del San Nicola di More per associarle al colore tipico del brand, eliminando una volta e per sempre le descrizioni precedenti di Babbo Natale, tipicamente vestito di verde.

Rosie la rivettatrice

Ecco un altro manifesto che abbiamo tutti ben presente, di nuovo proveniente dagli USA, di nuovo in concomitanza con un conflitto mondiale. Tutti abbiamo in testa infattil’immagine di Rosie la rivettatrice, su sfondo giallo, mentre mostra il braccio piegato in segno di forza, nell’atto di rimboccarsi le maniche, e che ricorda a tutti “We can do it!”. Lo scopo era quello di “caricare” la manodopera femminile nel momento in cui gran parte dei giovani uomini del Paese erano impegnati nella guerra oltreoceano, immediatamente dopo l’attacco di Pearl Harbor. Quell’immagine diventò nei decenni successivi il simbolo del femminismo.

Un diamante è per sempre

No, un diamante è per sempre non è un proverbio. Si tratta di uno slogan pubblicitario talmente potente da entrare nel linguaggio comune. A scrivere lo slogan – diamonds are forever – fu Frances Gerety, per uno spot della De Beers. L’azienda accettò con qualche dubbio questa pubblicità, la quale diventò un successo clamoroso.  Semplice, breve, potentissimo.

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