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Il regolamento sulle insegne di esercizio

Se sei arrivato su questo articolo, molto probabilmente stai pianificando l’installazione di un’insegna nella tua attività commerciale, sia essa un ristorante, un bar, un albergo, un negozio di vestiti, un alimentari, un’edicola o quant’altro. Come avrai sicuramente visto, nel nostro e-commerce dedicato alla stampa di grande formato ci sono diversi tipi di insegne commerciali, dalle insegne luminose fino alle lettere in 3D per insegne. Ma se hai cliccato su questo articolo hai, molto probabilmente, qualche legittimo dubbio sul regolamento relativo alle insegne di esercizio. Quali sono le regole in Italia sulle insegne? È necessario chiedere un permesso in comune? Quali sono le misure ammesse? Ed è necessario pagare delle imposte sulle insegne? Lo vedremo qui sotto.

Definizione di insegne di esercizio

Va detto che le regole che vedremo qui sotto valgono solo e unicamente per le insegne di esercizio, e non quindi per altre stampe di altra natura come striscioni pubblicitari o manifesti pubblicitari. Con il termine insegna di esercizio si indicano tutti quei manufatti, di diversa natura, che vengono installati all’esterno dell’attività commerciale, o comunque negli immediati pressi. Si tratta quindi di insegne luminose o meno, sotto forma di cassonetti o di bandiere, di scritte con LED o su tende solari, sulle facciate come su tetti. Specificato questo, vediamo quali sono le norme in Italia che regolano l’esposizione di insegne commerciali!

Il regolamento delle insegne di esercizio

Di fatto esiste una regola unica che va a normare a livello nazionale l’uso delle insegne commerciali. Il testo del regolamento delle insegne di esercizio si trova all’articolo 10 della Legge n. 448 del 2001, e le norme che ci interessano si trovano nello specifico anche ai commi 5 e 6 dell’articolo 2-bis della Legge n. 75 del 2002, che riportano alcune integrazioni.

Il passo che riguarda le dimensioni e le eventuali imposte si trova al comma 5: qui si dice infatti che è necessario pagare un’imposta per tutte le insegne che, complessivamente, superano i 5 metri quadrati di superficie. Nessun canone è invece previsto per i negozi che hanno insegne di superficie minore. Attenzione: nel caso di negozi con due o più insegne a contare è la superficie totale di tutte le insegne sommate. Ecco allora che due insegne di 3 metri equivarranno a un’unica insegna di 6 metri, così da richiedere il pagamento di un’imposta annuale.

Questo per quanto riguarda il regolamento delle insegne di esercizio a livello nazionale. A livello comunale, poi, esistono invece regole differenti. In alcuni comuni è sufficiente compilare un modulo apposito al momento della Segnalazione Certificata di Inizio Attività; in molti altri casi è invece necessario chiedere l’autorizzazione in comune. L’amministrazione comunale, in questo secondo caso, si prende 30 giorni di tempo per valutare la richiesta, al termine dei quali potrà dare l’autorizzazione, chiedere altri documenti, indicare una modifica o negare il permesso. In alcuni casi è peraltro prevista anche la possibilità di chiedere un’autorizzazione “veloce” per un’insegna temporanea, nel caso in cui non ci sia la possibilità di aspettare le normali tempistiche.

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