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Perché è importante usare il linguaggio inclusivo nella comunicazione aziendale e pubblicitaria

Usare un linguaggio inclusivo: questo è uno dei nuovi obiettivi primari per chi si occupa di comunicazione, di marketing e di pubblicità. Ma cosa significa utilizzare un linguaggio inclusivo? Vuol dire evitare di usare delle parole, dei toni o delle immagini che potrebbero perpetrare discriminazioni o stereotipi. Si parla prima di tutto di questioni di genere, ma non solo: al di là di sesso, identità di genere e orientamento sessuale, altri temi toccati dal linguaggio inclusivo sono lo stato sociale, l’aspetto fisico, l’età e l’etnia.

Per iniziare a usare il linguaggio inclusivo è prima di tutto necessario capire che una lingua è in continua evoluzione: sappiamo molto bene quanto l’italiano sia cambiato nel tempo, con parole che hanno cambiato pronuncia, scrittura o persino significato. Ne deriva quindi che cambiare il modo in cui ci esprimiamo per ridurre le discriminazioni è del tutto naturale, e che quindi tutti dovremmo sforzarsi per adottare un linguaggio inclusivo, anche a livello di azienda, nelle email come nei roll-up e negli striscioni pubblicitari.

L’importanza del linguaggio inclusivo e la particolarità dell’italiano

Come sappiamo, l’italiano è una lingua che può presentare qualche difficoltà in più rispetto ad altre lingue in termini di inclusività. L’italiano non presenta infatti un genere neutro che possa raggruppare in modo non discriminatorio un gruppo di persone o anche tutte le persone: la nostra lingua è invece orientata verso delle distinzioni di genere, con il cosiddetto maschile sovraesteso, e quindi con il maschile che viene usato anche per indicare gruppo composto da persone di entrambi i generi. Questa è la prima sfida per chi vuole utilizzare il linguaggio inclusivo in italiano: come vedremo tra poco, però, esistono delle soluzioni da mettere in campo.

Perché è importante usare il linguaggio inclusivo nel marketing

Prima di vedere i primi e fondamentali consigli per iniziare a usare il linguaggio inclusivo, vale la pena sottolineare perché è così importante iniziare a usare queste attenzioni nel mondo della comunicazione aziendale e della pubblicità. Il primo motivo è ovvio: per non perpetuare delle espressioni offensive e dei termini discriminatori. Ma l’azienda dovrebbe farlo anche per tuterlare i propri interessei economici, dal momento che uno studio McKinsey ha sottolineato come il 75% dei consumatori della Generazione Z dichiara di essere propenso a boicottare qualsiasi azienda che dicrimina in termini di sesso e di razza nelle proprie campagne pubblicitarie.

Come iniziare a usare un linguaggio inclusivo: le basi

  • è possibile evitare problemi a livello di genere sostituendo il maschile generico con dei simboli come gli asterischi o le chiocciole;
  • è possibile utilizzare dei termini collettivi, come “corpo docente”;
  • in luogo di termini come “disabile”, “diversamente abile” o “hadicappato”, usare l’espressione “persona con disabilità”;
  • quando non è necessario ai fini comunicativi, evitare di riportare l’età delle persone, evitando in ogni caso termini come “giovane” o “anziano”;
  • non indicare l’etnia delle persone quando questa non è strettamente rilevante ai fini della comunicazione;
  • sostituire le espressioni relative alla religiosità con dei termini generici: in luogo di “Buon Natale”, per esempio, è sempre bene usare “Buone feste”, non sapendo quali possono essere le credenze di ognuno in un pubblico ampio.  

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