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I diversi tipi di logo: logotipo, monogramma e non solo

La più grande e più importante regola per la creazione di un logo è sicuramente una: deve essere unico. Un logo deve essere assolutamente originale, così da non essere confuso con altri e da essere ricordato, così da poter essere utilizzato efficacemente su insegne commerciali, striscioni pubblicitari, espositori per negozi e via dicendo. Sapendo che il presupposto fondamentale è quello dell’unicità, ci si potrebbe aspettare di avere a che fare con una creatività assoluta e sconfinata, senza regole o contenitori. Non è esattamente così: anni e anni di creazione di loghi per le più diverse attività e per i più differenti prodotti hanno dimostrato che, in fin dei conti, esistono 5 tipologie di logo. Ognuna delle quali, va sottolineato, dà tantissime possibilità, senza limitare l’estro creativo del grafico: per decidere più facilmente come dovrà essere il proprio nuovo logo è però bene conoscere le 5 tipologie tra le quali è possibile muoversi.

Il Logotipo, ovvero il Wordmark

Partiamo con la più semplice – a livello concettuale – tra le tipologie dei loghi: si tratta semplicemente del nome dell’azienda, scritto a lettere, scegliendo però un font particolare o realizzato ad hoc. Pensiamo per esempio ai due logotipi delle acerrime concorrenti Canon e Nikon!

Il Monogramma, ovvero il Lettermark

Sempre di lettere si parla, ma in questo caso a formare il logo aziendale non è più l’interezza del nome, quanto invece unicamente poche lettere, tipicamente un acronimo. Questa è una soluzione molto utilizzata nei casi in cui il Logotipo classico rischia di risultare troppo lungo. Ecco che allora la Cable News Network ha scelto il famoso logo CNN, che Louis Vuitton ha scelto LV, e via dicendo.

Il Brandmark, ovvero il simbolo

Ecco qui, arriviamo all’astrazione. Non più lettere, non più acronimi, bensì un simbolo che riesca a racchiudere l’essenza di un brand e il suo carattere. Certo, in effetti trovare un Brandmark efficace può essere più difficile. Come racchiudere in un “disegnetto” un’intera brand experience? Di certo è bene affidarsi a un buon grafico. Anche perché il Brandmark giusto può aiutare parecchio un marchio a raggiungere il successo e a mantenerlo: si pensi ai celebri simboli scelti da McDonalds’s, da Apple, da Twitter, da Nike, da Mercedes e via dicendo. Semplici e memorabili.

La combinazione tra Logotipo e Brandmark: il Combination mark

Molto spesso in realtà le aziende scelgono una combinazione tra Logotipo e Brandmark, andando quindi a usare allo stesso tempo sia il simbolo che la scritta: pensiamo per esempio al Panda del WWF con sotto la scritta, per l’appunto, WWF. O pensiamo ad Adidas: solitamente questo marchio usa sia le tre linee inclinate del simbolo, sia la scritta con le lettere “ciccione” del Wordmark.

Uno speciale Combination mark: lo stemma

Infine c’è un particolare Combination Mark, in cui le lettere entrano a far parte del simbolo: pensiamo agli stemmi, o agli emblemi usati come loghi, lì dove disegno e scritte diventano quasi inseparabili. Ne sono esempi Burger King, Ford, Harley Davidson e via dicendo.  

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