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Breve storia delle insegne luminose

Lo scopo della tua insegna è quello di dare visibilità alla tua attività commerciale, di avvisare i passanti che sì, lì c’è un luogo che potrebbe interessarli (per mangiare, per acquistare vestiti, per dormire, per acquistare un auto, per iscriversi a un corso di lingue e via dicendo). Certo, l’insegna del tuo negozio deve anche anticipare almeno uno o due degli elementi dello spirito del tuo brand, che può essere più o meno giovane, più o meno aggressivo, più o meno elegante, e via dicendo. Ma la prima funzione è e resta quella di rendere visibile il tuo negozio, se possibile a ogni ora, e ancora meglio facendogli prendere il sopravvento sui competitors. Non a caso, quando si parla di insegne, si accarezza spesso l’idea di installare un’insegna luminosa personalizzata, che permette di rendere molto più visibile e impattante il messaggio.

Ma da quando le insegne luminose sono diventate così comuni nelle nostre città? Si tratta di accessori pubblicitari recenti, ma non troppo: scopriamo la storia delle insegne luminose!

La preistoria delle insegne luminose

Affinché si possa concepire l’esistenza di un’insegna luminosa è essenziale partire da un presupposto, ovvero dall’elettricità, e più nello specifico dall’illuminazione elettrica. Ecco allora che è possibile individuare il seme che porterà poi allo sviluppo delle insegne luminose nell’invenzione della lampadina, messa a punto come è noto dallo statunitense Thomas Alva Edison, che nel 1880 brevettò la prima lampadina a incandescenza nella storia. Senza questa invenzione, di fatto, non potremmo parlare di insegne luminose.

Ma il passo tra la lampadina e l’insegna luminosa non fu particolarmente breve, anzi. Fu piuttosto lungo sia in termini di tempo, sia in termini geografici. A inventare l’insegna luminosa fu infatti l’inventore francese George Claude, che mise a punto l’insegna al neon nel 1902 per poi brevettarla nel 1910. Proprio così: sbaglia chi pensa che gli Stati Uniti, con le loro gigantesche insegne luminose, siano il Paese natale di questa tecnologia.

La storia delle insegne luminose

A quanto pare la primissima attività commerciale a servirsi di un’insegna luminosa fu un barbiere, conoscente di Georges Claude. Dapprima questa invenzione se ne restò confinata nel Vecchio Continente. Solo durante gli anni Venti – i cosiddetti ruggenti – la moda delle insegne luminose arrivò oltreoceano, con il battesimo in terreno statunitense fatto dalla Packard – una casa automobilistica con sede a Detroit attiva tra il 1899 e il 1958, specializzata nella produzione di auto di grande prestigio. E fu un battesimo in grande stile, con due insegne luminose gigantesche, soprattutto per l’epoca.

Da quel momento negli Stati Uniti iniziò una battaglia per creare le insegne luminose più grandi, più belle e più attraenti, avendo intuito quanto queste potessero fare per attirare l’attenzione del pubblico. Alcuni professionisti si specializzarono proprio nella creazione di nuove insegne luminose, a partire dal primo grande lighting designer, Douglas Leigh. Nacquero così delle insegne luminose che, con dei giochi di luce (con neon accesi e spenti a ritmo) che davano la sensazione del movimento. Pensiamo alle insegne luminose con un fumatore animato con tanto di cerchi di fumo, degli animali che combattono e via dicendo.

Dopo la metà del secolo si passò alle insegne a tubi fluorescenti, che garantivano ancora maggiore luminosità, per poi passare in epoca più moderna alle insegne luminose a LED, tecnologia messa a punto negli anni Sessanta da Nick Holonyak. E le nostre insegne luminose personalizzate sono basate proprio sull’illuminazione LED!

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